La richiesta di rimozione tatuaggi è aumentata del 440% negli ultimi 10 anni.
Complice lo sviluppo di nuove tecnologie sempre più all’avanguardia che garantiscono massima sicurezza e risultato al paziente.
E’ facile prevedere che questa percentuale continui a crescere nei prossimi anni, basti pensare solo a quante persone decidono di tatuarsi ogni giorno.
Per l’esattezza, secondo una recente ricerca, il 36% degli adulti è tatuato.
Secondo i dati raccolti da indagini dell’Istituto Superiore di Sanità, i tatuaggi sono più diffusi tra le donne (13,8% delle intervistate) rispetto agli uomini (11,7%). Il primo tatuaggio viene effettuato a 25 anni, ma il numero maggiore di tatuati riguarda la fascia d’età tra i 35 e i 44 anni (29,9%).

Uno studio recente del “Quanta System Observatory” riporta che il 57% dei tatuati ha dichiarato di essersi pentito e di voler modificare e/o cancellare almeno un tatuaggio.
Tra i tatuati pentiti il 38% se ne vuole sbarazzare per fini estetici, il 34% per vergogna mentre il 28% vuole rimuoverlo per eliminare definitivamente un ricordo non più gradito.
In netto aumento anche la percentuale di coloro che richiedono la rimozione di tatuaggi per motivi lavorativi oppure per concorsi di ingresso nelle forze dell’ordine, militari o compagnie aeree.

Se in passato il tatuaggio era considerato un segno indelebile che sarebbe rimasto a vita sulla pelle ora invece si sta diffondendo la consapevolezza che non sia una scelta definitiva, che questo “marchio” possa essere rimosso o modificato.

Bisogna però diffidare da tecniche o macchinari obsoleti per la rimozione di tatuaggi. Oggi il sistema più efficace prevede l’utilizzo di modernissimi laser a picosecondi, avendo a disposizione sia Piscure sia Discovery Pico si possono trattare con successo anche i tatuaggi colorati.

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